Nel lontano novembre 2010, in una grigia e scura serata autunnale, si tenne una singolare iniziativa: una serata di autocostruzione libraria!
Il tema era dominio, potere e autorità; ognuno era stato invitato a portare ritagli di giornale, foto, fotocopie di libri, cartone, carta e quant’altro. Insomma qualsiasi cosa potesse tornare utile alla “costruzione” di un libro. L’obiettivo, quello di riflettere su argomenti e concetti normalmente trattati attraverso seminari e letture, attraverso un’esperienza pratica che permettesse l’emergere delle sensibilità individuali.
Oggi, a distanza di quasi due anni, intristiti alla vista delle opere stupende prodotte quel giorno, “abbandonate” in un cassetto; oggi, dicevamo, abbiamo deciso di dare nuova vita a tali lavori o meglio di dargli una seconda vita digitale, sperando che le derive nate quel giorno siano fonte di ispirazione per altri.
S : Secondo me si..e´ difficile esserlo, ma le cose che ti fanno capire di esserlo sono molto semplici.
N : Lo siamo, nella misura in cui manteniamo un´apertura sul nostro orizzonte, fino a quando non ci diamo una forma determinata. Per questo che le cose, qui dentro, sono cresciute con una spontaneitá che proveniva dal singolo: la volontá, l´amore di ognuno, che, trasformati nel momento in cui sono messi in comune, contaminavano e accrescevano la voglia e l´amore di tutti coloro che IN QUEL MOMENTO condividevano la forma-comunitá.
Riproponiamo un’interessante intervista su autoproduzioni librarie e dintorni comparsa su A rivista anarchica.
GR: Mi piace sempre iniziare le interviste con qualcosa di surreale, e nel tuo caso ancora di più visto che andremo a parlare di creatività e arte. Siamo nel 2100, due esperti di restauro durante lavori di ripristino della “ biblioteca Torricelliana ” sita nella Libera Comune dei Due Navigli scoprono un affresco nascosto dietro un grande armadio carico di scartoffie.. risalgono all’autore, un certo Federico Zenoni, che agli albori del nuovo millennio aveva affrescato questa parete con la sua, e dei compagni che all’epoca animavano il circolo dei Malfattori, idea di Anarchia..cosa vorresti che sapessero i posteri di te?
FZ: Quello che vorrei che emergesse è questo: che cento anni prima ci furono persone che immaginavano un altro tipo di società; l’autore è solo un medium, un tramite tra l’idea ed il fruitore dell’immagine, almeno nell’arte figurativa, un po’ come per i geroglifici, una scrittura simbolica per fissare e poi veicolare dei concetti.
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Credendo di fare cosa gradita, continuiamo nella pubblicazione del dibattito uscito su A-rivista anarchica.
Se qualcuno volesse proporre la sua riflessione o commento, può scriverci a esperimenti@paranoici.org; provvederemo presto a rispondere e diffondere.
Inizio subito esprimendo un’accordo di base con le idee e i concetti espressi nell’articolo di Andrea Staid sullo scorso numero. Ovviamente il fatto di essere d’accordo non mi impedisce di provare a sottolineare alcuni punti critici, nel tentativo di tracciare i confini del nostro ragionamento e, perchè no, di superarli. Andiamo con ordine…
“Il Castello” un film di Massimo D’Anolfi e Martina Parenti
Un anno dentro l’aeroporto di Malpensa, un anno ad osservare la vita all’interno di un aeroporto intercontinentale da cui ne nasce un documentario, diviso in quattro capitoli, che segue il ritmo naturale delle quattro stagioni: inverno (arrivi), primavera (sicurezza), estate (attesa), autunno (partenze).
15 ottobre – dalle 22 – @Circolo dei Malfattori 19
Vuoi autoprodurre il tuo strumento musicale rivoluzionario mentre bevi una birra? Vuoi ascoltare musica e già che ci sei ballare anche un po’? Vuoi chiaccherare del più e del meno e magari anche del per e del diviso? Insomma che vuoi fare?
Venerdì 15 ottobre dalle 22 costruisci con noi il tuo strumento e dai ritmo alla tua rivoluzione!
Porta con te materiale da riciclo e tutto ciò che la tua fantasia potrà trasformare in uno strumento che rivoluzionerà la serata!
info: esperimenti@paranoici.org
Ott 7, 2010Commenti disabilitati su Concorso pluri-artistico